PARTITACCE: MTK - TORINO 1970
MTK Budapest 2-1
Torino
Dicembre 1970, le squadre
ungheresi hanno avuto un’annata sofferta e deludente nelle competizioni
continentali. L’Ujpest è stato estromesso dalla Coppa dei Campioni al primo
turno dalla Stella Rossa, il Manchester City ha messo fuori l’Honved al secondo
turno di Coppa delle Coppe, mentre il Liverpool ha eliminato subito il
Ferencvaros dalla Coppa della Fiere, rimangono in corsa Pécs Munkas sempre in
Coppa delle Fiere e MTK in Coppa Mitropa
. Per entrambe una sfida al calcio italiano, se la dovranno vedere con le due
compagini torinesi, Juventus per i primi, Torino per l’ex-grande squadrone
della capitale.
La mattina del 3 dicembre 1970 la
spedizione granata parte alla volta di Budapest. Obiettivo, difficile, rimediare il pari interno (1-1) della partita
di andata per qualificarsi ai quarti di finale di Coppa Mitropa.
Dieci ore di viaggio tra aereo
pullman ed interminabili pratiche doganali, assenti Pulici e Poletti, oltre ad
Agroppi che si rifiuta di volare. La partita si giocherà domenica mattina alle
11 e sarà trasmessa in diretta dalla TV ungherese, ma non dalla RAI.
L’accoglienza in terra magiara è cordiale, la sera del 4 dicembre il club ungherese organizza un banchetto in onore degli ospiti, cena che si svolge in un clima di buona cordialità.
Sabato mattina, clima
rigido, l’allenamento di rifinitura sul terreno dello stadio Hungária Út si
svolge su un terreno duro e ghiacciato, la temperatura è a cinque sottozero. Bui
finisce a terra dopo uno scontro con Ferrini, batte malamente il ginocchio:
taglio e ammaccatura, fortunatamente si riprende, nulla di grave. Verso sera
comincia a nevicare, la partita è in forse. L’allenatore ungherese fa pretattica e
annuncia che l’MTK giocherà per cercare di segnare, replica Cadè affermando che
il Torino si difenderà cercando di ripartire in contropiede.
Per i granata domenica mattina
sveglia alle 7 e 30 e la conferma che la partita avrà luogo. La neve ha
allentato il terreno di gioco, qualche scivolone di troppo, ma il Torino riesce
ad adattarsi bene e gioca egregiamente un primo tempo teso, caratterizzato dal
nervosismo dei padroni di casa, in special modo di Oláh che colpisce proditoriamente Bui dopo
cinque minuti squarciandogli calzettone e parastinchi e Strasszer, che riserva una fila di rudezze a Petrini e va
in vantaggio a inizio ripresa con
Giorgio Puia che devia in rete di testa una punizione cross calciata da Rampanti.
Gli assalti ungheresi si fanno serrati, ma Cereser e Ferrini montano una difesa
insuperabile sotto i colpi dei magiari, che cominciano a picchiare e ai quali
rispondono colpo su colpo. Lombardo e
Fossati spadroneggiano sulle fasce laterali , ci vuole un altro gol, ma
a questo punto sembra possibile. Lo
stesso Lombardo conclude dal limite all’incrocio dei pali, ma il portiere
ungherese compie un miracolo e devia in angolo. L’ MTK non ci stà e, in virtù
di una palese inferiorità tecnica, alza i toni agonistici: il gioco si fa
pesante. Gli assalti ungheresi arrivano
a ondate, insieme ad una raffica di calcioni e gomitate che l’arbitro, sempre
‘opportunamente lontano dall’azione’,
non rileva. Puia viene colpito duro due volte ma non cede. Al 66’su cross dal largo, Ferrini e Puia si
scontrano, la palla mancata finisce sui piedi di Becsai che infila Castellini sottomisura
e fa 1-1. Il tono della partita si accende ancor di più, gli ungheresi
provocano e pestano, Becsai colpisce ancora Cereser, i granata cercano di
controllare il gioco e non cadere nelle provocazioni. Castellini si supera su
due violenti tiri dal limite.
Si va ai supplementari,
Zaccarelli subentra a Rampanti per
l’esordio assoluto in maglia granata, un battesimo di fuoco!
Bui si divora incredibilmente l’occasione del
vantaggio da due passi poi, incredibilmente, l’ineffabile direttore di gara (il
Sig. Kapcio, cecoslovacco) espelle Cereser per un fallo su Becsai non più grave di quelli
magiari fino a quel momento tollerati. In dieci, i granata si difendono ancora
ordinatamente, ma al 115’ Lombardo intervene
su Kunszt, forse in fuorigioco, la palla carambola sui piedi di Szuromi che
calcia violentemente in porta. Castellini sembra essere sulla traiettoria, interviene
Ferrini in spaccata, devia il tiro e spiazza il portiere. E fa 2-1 per l’ MTK. In un clima da corrida si giocano gli ultimi
5’: Torok commette un fallaccio su Fossati lasciandolo a terra dolorante,
nessun richiamo o ammonizione. Capitan Ferrini protesta con il direttore di
gara che lo ignora. A questo punto la situazione, già incandescente, precipita.
Uno dei due guardialinee , ungherese, lo stesso che non avrebbe segnalato il
fuori gioco sul secondo gol del MTK, interviene prendendo Ferrini per il collo
nel tentativo di allontanarlo dall’arbitro, poi colpisce Fossati, accorso a
protestare pure lui, in testa con la bandierina. Ferrini lo rincorre e gli
molla due calci nel culo. Interviene la polizia a calmare gli animi, il
capitano granata si prende anche una randellata. La partita riprende, si
giocano gli ultimi tre minuti, il Torino non riesce a pareggiare. E viene
eliminato dalla Coppa Mitropa.
Al fischio di chiusura si scatena
un pandemonio. Un giocatore ungherese si avvicina a Lombardo e lo insulta
pesantemente. Lombardo attende che abbia finito e risponde con un diretto in
faccia che sdraia l’avversario. Alcune
centinaia di tifosi locali inferociti si riversano in campo minacciosi e, al grido
di fascisti-fascisti, aggrediscono, insieme a qualche giocatore del MTK, il
giovane giocatore granata e Castellini, che nel frattempo era accorso in suo
aiuto. La polizia carica brutalmente i
tifosi, interviene Hajdu, portiere ungherese che nel tentativo , forse, di
sottrarre Castellini ai tifosi e alle manganellate, lo immobilizza, così
facendo però, lo espone alla furia dei tifosi, uno dei quali lo colpisce con un
violento pugno al mento . Il Giaguaro incassa il colpo ma si riprende, rincorre
Hajdu, lo raggiunge e lo colpisce ripetutamente. I due cadono a terra in un
furibondo corpo a corpo,purtroppo però , il portierone granata viene sopraffatto
da una quindicina di altri tifosi che lo malmenano. A questo punto interviene
Sattolo che lo salva prendendone alcuni a bottigliate poi, anche per lui , pugni
e calci in quantità. Tutt’intorno altri pugni, calci e schiaffi, cariche della
polizia e tifosi che cercano di aggredire i giocatori del Torino, un caos madornale. Arrivano i rinforzi della
polizia a sirene spiegate. Alcuni si piazzano all’ingresso degli spogliatoi e
menano manganellate a chiunque cerchi di entrarvi, giocatori, dirigenti o
tifosi, senza distinzioni. Con estrema difficoltà i granata riescono a
guadagnare gli spogliatoi, ma nel tunnel volano altre botte coi giocatori ungheresi
.
Nel corridoio del
sottopassaggio, l’allenatore del MTK,
Palicskó, è appoggiato al muro: occhi lucidi, sguardo assente, non parla, poco
più in la presidente e vice-presidente magiari
seduti fianco a fianco , le mani nei capelli , le teste basse a fissare
il pavimento: un lamento sconsolato esce
dalle loro labbra: ‘perdonate, perdonate’. Uomini di sport, uomini adulti,
duramente provati. Fuori sirene della polizia, grida e colpi della folla
inferocita che assedia gli spogliatoi e cerca di sfondare le finestre.
Freddo gelido nel pomeriggio di
Budapest, paura nello stanzone dei granata, gelo nei cuori. Il dirigente Traversa
raccomanda la massima calma, nessuna reazione alle provocazioni ‘o verremo tutti arrestati e mandati in
galera’.
Il pullman che deve riportare i
granata in aeroporto entra sul prato dell’Hungaria, ridotto ad un campo di
battaglia. Giocatori e dirigenti vi si infilano lesti, la polizia ha sgombrato
di forza il campo. All’uscita però centinaia di tifosi inferociti attendono il
passaggio del torpedone che viene colpito da una gragnuola di sassate, vetri
dei finestrini in frantumi. Si fa largo a passo d’uomo tra gli assedianti che
colpiscono il mezzo, ancora calci, pugni, sassate e insulti. L’autista gira a
destra , poi dopo un chilometro si immette sul vialone Úlloi Út, spifferi
gelidi entrano dai finestrini rotti. Mezz’ora dopo in aeroporto, finalmente, un
po di calma e una frugale cena a base di panini, prima di imbarcarsi sul volo
per Vienna, gli echi della battaglia ormai lontani.
Accorrono i dirigenti del MTK che
si profondono in scuse ‘Siamo amareggiati
per l’accaduto’ dicono a Traversa. ‘Anche
noi’ , replica secco il dirigente granata.
Rabbia di giocatori e dirigenti
per un aggressione inaudita, forse anche per non essere stati in grado di
ricambiare a modo, vista la sproporzione numerica.
Strascici polemici l’indomani
mattina con la stampa magiara che accusa
gli italiani di aver cominciato la rissa e di avere, dal secondo tempo in avanti, messo in mostra il loro deplorevole stile di gioco borghese, fatto di
falli e provocazioni sleali, che rinuncia al sano e leale confronto fisico dei
giovani magiari, propaganda di regime. L’arbitro confermerà le scorrettezze
dei granata, incolpandoli di aver iniziato la rissa. Il Torino dal canto suo, presenta
un esposto alla FIGC accusando i guardialinee, che in questo torneo vengono
nominati dalla squadra che gioca in casa, quindi ungheresi, di aver convalidato
il gol vittoria in fuorigioco e di aver aggredito Ferrini.
Partitaccia. Bei tempi, però!
Budapest - 6 dicembre 1970.
MITROPA CUP - Ottavi di Finale -
Gara di Ritorno.
MTK - Torino 2-1 d.t.s.
Reti: 47' Puia (T), 67' Becsei (M), 115'
aut. Ferrini.
Arbitro: Kapcio
(Cecoslovacchia).
Spettatori: 6.000 circa.
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