GRANDI PARTITE DIMENTICATE; MAGGIO 1980 BORUSSIA MONCHENGLADBACH 3-2 EINTRACHT FRANKFURT
Nel maggio 1980 andò in scena la prima finale di una coppa
europea disputata tra squadre tedesche. Non era la prima volta che due squadre
della stessa nazione si contendevano una finale europea: successe una prima
volta nel ’62 in Coppa delle Fiere con due squadre spagnole; poi ancora nel ’72
nella prima edizione di Coppa UEFA, che sostituiva la Coppa delle Fiere, con
due squadre inglesi. Tecnicamente era
possibile che accadesse anche in Coppa dei Campioni o in Coppa delle Coppe, ma
era probabilisticamente quasi impossibile. Si trattava in ogni caso di una
rarità, nonché di un evento calcisticamente eccezionale. Questa finale inoltre
era frutto di un predominio tedesco sulla competizione, già l’anno prima
c’erano state tre semifinaliste tedesche [1,] questa volta quattro.
L’Eintracht Francoforte aveva già giocato una finale
europea. Sfortunatamente per loro quella che fino ad allora era considerata la
più grande finale mai giocata fino a quel momento e che lo aveva visto dalla
parte sbagliata del segnapunti, sconfitto 3-7 dal grande Real Madrid del 1960.
A questa seconda finale era approdato in virtù di una
strepitosa rimonta in semifinale sul Bayern: vittoria per 5-1 ai supplementari
dopo aver perso l’andata a Monaco 2-0; Bayern che era impegnato in un
sanguinoso testa a testa con l’Amburgo per la vittoria in Bundesliga, che alla
fine otterrà.
Il Borussia Mönchengladbach era una squadra onnipotente
negli anni 70, o meglio ancora era stata ad un passo dall’esserlo se avesse
vinto la Coppa dei Campioni del 1976/77 e magari, se fosse venuto quel
successo, anche quella del 1977/78; se, se, se….. Potevano comunque vantare una striscia di
successi formidabile tra il 1970 e quel maggio 1980. In campo europeo erano
stati finalisti per quattro volte nelle ultime sette stagioni, questa era la quinta.
Più cinque campionati tedeschi e una Deutsche Pokal: una potenza! Nel 1980 era una squadra in ricostruzione, i migliori
erano finiti in Spagna, Weisweiler al Barcellona, Netzer al Real, Bonhof al
Valencia; Vogts aveva smesso a fine stagione 78/79 e così pure Heynckes che, al
tempo solamente trentaquatrenne, era
andato direttamente in panchina e su quella panchina sedeva la sera di quel 7
maggio. Un deludente decimo posto l’anno prima non li aveva qualificati per la Coppa UEFA ‘79/80, ma erano
detentori del trofeo, dopo la vittoria in finale sulla Stella Rossa di un anno
prima. In semifinale avevano avuto la
meglio sui connazionali dello Stoccarda.
Si schieravano sempre secondo il modulo 4-3-3, marchio di
fabbrica di tutti i successi del decennio appena concluso; con tre centrocampisti,
diciamo così, centrali, di cui uno, il diciannovenne Lothar Matthäus alla sua
prima stagione da titolare, sentiremo ancora parlare.
L’Eintracht Francoforte era una squadra di media classifica
che aveva forse leggermente passato il suo momento migliore. Stava concludendo
una stagione piuttosto anonima con un nono posto in campionato, nessun suo
giocatore figurava tra i primi dieci
migliori marcatori. Fondava la sua forza sull’ equilibrio tattico e su una
grande solidità difensiva garantita dal fortissimo nazionale austriaco Bruno
Pezzey, uno degli stopper più forti al mondo in quel momento. Si schierava
secondo un più tradizionale 4-4-2 con a centrocampo due interni e due ali. La
rapidità degli esterni li metteva in
grado, nelle giornate giuste, di battere chiunque, una classica squadra da
coppe.
Il piccolo stadio Bökelberg, scavato in una buca e molto
raccolto a ridosso del campo, non è pieno: I presenti sono circa 25.000 in un
impianto che può contenerne fino a 10.000 in più. Ma il colpo d’occhio è
decisamente buono , così come l’entusiasmo delle due tifoserie che sventolano
bandiere e lanciano carta in un tripudio di cori.
Padroni di casa schierati nel tradizionale completo bianco con
bordi nero-verdi; completo Adidas rosso con bordi bianchi, non molto
tradizionale, per l’Eintracht; che batte il calcio d’inizio.
Dopo una paio di minuti Matthäus toccato duro resta a terra,
intervengono dalla panchina.
La prima occasione è per gli ospiti, Karger gioca molto bene
sulla tre quarti e dopo una finta serve al centro per l’accorrente B. Nickel che
triangola con Cha Bum e batte di mezzo
esterno dal limite, Kneib resta fermo, la palla si stampa sulla traversa torna
in campo, Cha Bum si butta in tuffo sulla respinta e di testa manda tra le
braccia del fortunato Kneib che non si era mosso.
Rispondono i padroni di casa con un’azione personale di
Nielsen che fa quaranta metri palla al piede: Pähl sventa in angolo; sul tiro
dalla bandierina c’è un colpo di testa all’indietro di Lienen che Pähl respinge
coi piedi. Sono passati poco più di dieci minuti e ora il Borussia prende il
comando delle operazioni. Al 15’ rimessa
laterale sulla tre-quarti per il
Borussia, Kulik scaraventa un cross in area, Pähl esce di pugno ma anticipa troppo
e travolge Schäffer (oggi sarebbe rigore), la palla s’impenna e Pezzey di testa
mette in angolo.
Soffre l ‘Eintracht, il Borussia avanza ora con sicurezza,
Schäffer e Dell’Haye si impadroniscono delle fasce laterali; Heynckes memore della
lezione dell’antico maestro Weisweiler non ha cambiato il modo di giocare della
squadra. Al quarto d’ora Dell’ Haye riceve palla sull’out destro, controlla
bene e finta su Neuberger prendendogli un po di spazio, scatta avanti e crossa
in mezzo, respinge Pezzey, quindi la palla giunge a Kulik che dialoga con
Schäfer e poi tira in diagonale verso l’incrocio opposto; Pähl respinge a mani
aperte.
La difesa dell’Eintracht è ordinata e, nonostante sia ora sotto
una considerevole pressione, non ci sono sbandamenti; le conclusioni concesse
però sono tante. Pähl, considerato il punto debole della difesa per ora ha
risposto bene.
Ancora Borussia: Dell’Haye sulla destra si libera
dell’avversario diretto e centra, respinge ancora Pezzey di testa, raccoglie Matthäus
che arriva come un diretto ai trenta metri , controlla e lascia partire una
sventola di controbalzo che saetta verso l‘incrocio: Pähl sventa ancora.
Al 30’ Matthäus ,imbeccato in verticale da Ringels, riceve e
con una delle sue famose progressioni palla al piede si fionda verso l’area, vi
entra, Pezzey lo contrasta allargandolo; ma il giovane centrocampista riesce
comunque a concludere rasoterra, Pähl mette in angolo.
Al 36’ rara proiezione offensiva dell’Eintracht che guadagna
un corner; batte B. Nickel teso quasi sulla riga, fa irruzione Karger che di
testa anticipa Kneib e scaraventa in rete: 0-1! Abbastanza clamoroso.
E’ scosso adesso il Borussia, scende ancora l’Eintracht:
Hölzenbein e Ehrmantraut triangolano
sulla sinistra in zona d’attacco, il terzino si incunea in area con bello
scatto e crossa, non c’è nessuno dei suoi ma Ringles, solo e preoccupato, si
butta in tuffo verso la sua porta e colpisce di testa: la palla si stampa
contro la traversa, rimpalla su un altro compagno e finisce tra le braccia del
fortunato Kneib.
Al 40’ Hölzenbein va
via sulla destra, altro cross, respinge Ringels, raccoglie Cha Bum che controlla
bene al limite e serve l’accorrente Lorant: sventola appena sopra la traversa e
bel tuffo alto di Kneib.
Si scuote il Borussia, il primo tempo è quasi finito. 44’, bella
azione in velocità Kulik, Matthäus, Lienen che entra in area e tira, respinge
la difesa, la palla rimbalza sulla tre quarti sinistra dove arriva Kulik che
controlla splendidamente, dribbla al volo l’avversario e poi di prima
intenzione scaraventa un missile all’incrocio dei pali. 1-1,
splendido e meritatissimo. Finisce
qui un primo tempo ricco di emozioni, occasioni e giocato a grande ritmo,
velocità e palla a terra; l’entusiasmo dei tifosi di casa è palpabile.
Il secondo tempo si riapre come si era chiuso il primo, due azioni sulle fasce del Borussia, Pähl nega
ancora. Quindi Pezzey avanza palla al piede, supera la linea mediana e apre
sulla destra per Neuberger che sopraggiunge lanciatissimo, controlla in corsa e
punta l’area, lo chiude Schäfer ma
Neuberger lo finta mandandolo al bar, il terzino in maglia rossa esplode un
sinistro a giro destinato all’incrocio dei pali ma Kneib vola e devia .
Ancora Eintracht, B. Nickel serve Borchers che subisce
fallo, ma si rialza; Cha Bum gli chiude il triangolo e il tiro è centrale
bloccato a terra da Kneib.
Finalmente si riaffaccia in avanti il Borussia, Dell’Haye
crossa in mezzo, Pezzey respinge di testa fuori area sui piedi di Lienen che si
coordina molto bene e calcia al volo. Il tiro è angolato ma non molto forte e
Pähl blocca a terra.
Grande ritmo, anche dopo il primo frenetico quarto d’ora, le squadre cercano di superarsi,
ma sono anche attente a non farsi beccare scoperte, i portieri fanno buona guardia.
Al 70’ Neuberger avanza a cavallo della linea mediana e
serve Borchers che punta Hannes, il quale indietreggiando un passo gli lascia
quel metro decisivo per uno che stà partendo in progressione. La progressione
continua, Borchers si allarga, giunto in prossimità dell’area lascia partire un
cross bellissimo (la gente che parla di calcio oggi li dovrebbe guardare bene
sti cross), Cha Bum in mezzo perde l’equilibrio, ma da dietro sopraggiunge
Hölzenbein a tutta birra, l’ex-nazionale si getta in tuffo e colpisce di testa.
La palla picchia davanti alle mani di Kneib, proteso in tuffo e si infila in
rete. Bellissimo gol e vantaggio adesso tutto sommato meritato: 1-2.
Il Borussia riparte, c’è un’azione insistita di Lienen che
da sinistra centra in mezzo due volte, sul secondo cross, rasoterra, si avventa
d’incontro Matthäus che tira di sinistro senza pensarci due volte e trova
l’angolo basso alla destra di Pähl per il 2-2. E’ una grande partita, 15’ al
termine, e il Borussia cerca la vittoria forte dell’entusiasmo per il pari ritrovato.
Arriviamo all’ 88’, Ringels apre sulla destra dove scatta
Schäffer. Hölzenbein lo rincorre, ma è sul lato sbagliato, all’interno. Il
terzino gli sfugge, crossa, un altro bel cross, che beffa Pezzey e spiove
giusto sul primo palo dove si catapulta Kulik in tuffo che di testa segna un
gol strepitoso. Fa 3-2 per il Borussia e manca un minuto. Finta? Macchè.
Al 90’ Neuberger, imbeccato dal subentrato Trapp, calcia
violentemente in corsa di esterno destro da oltre trenta metri. Il tiro,
stratosferico, è sfiorato da Kneib quanto basta per alzarlo sopra la traversa .
Sul rinvio Trapp riconquista palla e serve Nachtweih che tenta un’ ultimo
assalto ma Guruceta Muro manda il triplice fischio e chiude la partita.
Nachtweih gli scaglia il pallone quasi addosso dalla rabbia.
Si chiude una magnifica partita, una magnifica finale di Coppa
UEFA; se non la migliore (per me si),
una delle migliori.
Bökelbergstadion, Mönchengladbach, 7 maggio1980
COPPA UEFA 1979/80 – FINALE – Andata
Borussia
Mönchengladbach 3-2 Eintracht Frankfurt
Borussia: Kneib; Schäffer, Schäfer, Hannes, Ringels; Matthäus, Kulik, Nielsen (66’
Thychosen); Dell’Haye (72’ Bödecker), H. Nickel, Lienen. All. J. Heynckes
Eintracht: Pähl; Neuberger, Pezzey, Körbel, Ehrmantraut;
Lorant, Borchers, B. Nickel; Hölzenbein (79’ Nachtweih), Karger (81’ Trapp), Cha
Bum-Kun. All. F. Rausch
Arbitro: Guruceta Muro (Spagna)
Marcatori: 37’ Karger (E), 44’ e 88 Kulik (B),71’
Hölzenbein, 76’ Matthäus
Spettatori:
25.000 circa
Al ritorno, quindici giorni dopo, Heynckes schierò un Borussia
più attendista, con un 4-4-2 col quale bloccò il temibile Nuberger e Cha Bum
dall’altra parte e la partita; quasi riuscì nell’intento. Ma un tiro di Schaub, che era appena entrato, a
neanche 10’ dal termine diede la vittoria per 1-0 all’ Eintracht che vinse la
Coppa UEFA 1979/80 in virtù dei due gol realizzati nell’incontro appena
descritto. Il suo primo, e finora unico trofeo internazionale.
Jupp Heynckes chiuderà la sua fenomenale carriera di
allenatore trentatre anni dopo, alla guida del Bayern,
(1) Per
tedesche, in questo articolo, intendo sempre squadre provenienti dall’allora
Germania Ovest.
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