ASPETTANDO IL MONDIALE: METEORE MONDIALI

 


1930 Guillermo Stabile (Argentina). Benchè sia difficile definire una meteora un goleador del genere, rimane il fatto che Stabile collezionò le uniche presenze in nazionale (4), e le sue uniche segnature (8!) durante la prima edizione del mondiale nel 1930 a Montevideo. Passato al Genoa nella stagione seguente fu protagonista di un avvio folgorante,  ma un grave infortunio lo mise fuori combattimento e dopo il recupero perse lo smalto dei tempi migliori. Lasciati i rossoblu continuò la carriera tra Italia e Francia tra mille infortuni e uno stato di forma che non fu più lo stesso. 

1950 Joe Gaetjens (USA), il giustiziere dei (fu) maestri inglesi al loro esordio alla Coppa del Mondo. Si trattò di una marcatura accidentale, il tiro di un compagno indirizzato a rete incocciò la sua testa ingannando il portiere. Nativo di Haiti da famiglia tedesca benestante si trasferì a New York a 23 anni dove si iscrisse alla Columbia University con una borsa di studio del governo haitiano e giocò a calcio per il Brookhattan con i quali vinse il titolo di capocannoniere del 1947. Selezionato per l’improvvisata spedizione statunitense al mondiale del '50, gli bastò dichiarare di voler prendere la cittadinanza americana, cosa  che poi non ottenne mai. Dopo quell’exploit si trasferì al Racing Club Paris e nel ’54 fece ritorno in patria. Quando Duvalier prese il potere, la sua famiglia, molto vicina al suo avversario lasciò l'isola, ma Joe non essendosi mai interessato alla politica non pensò di doverlo fare e rimase continuando ad allenare la squadra dove era cresciuto. Arrestato dalla polizia di Duvalier fu incarcerato e ucciso in data imprecisata, il suo corpo non fu mai ritrovato. 

1966 Pak-Doo-Ik (Corea d.N.) Il giustiziere dell’Italia nella disfatta di Middlesbrough era un caporale dell’esercito nordcoreano nella cui compagine Pak militava. Non giocò più a calcio dopo quel mondiale, dirottato in una provincia periferica con mansioni di taglialegna. Fu questo il trattamento riservato loro dal sommo Kim Il Sung che non gradì i festeggiamenti seguiti alla vittoria sull’Italia: 'squadra borghese rovinata dall’imperialismo' lì definì addossando la colpa della sconfitta col Portogallo a quei festeggiamenti. Ad alcuni suoi compagni di squadra andò peggio, e si ritrovarono in campi di lavoro. Riuscì poi a tornare a Pyongyang dove divenne un istruttore di ginnastica. 

1986 Igor Belanov (URSS): Elemento di spicco della Dinamo Kiev guidata dal colonnello Lobanovsky fu grande protagonista della stagione 1985/86 in cui la Dinamo balzò agli onori delle cronache europee con la vittoria in Coppa delle Coppe. Meccanismo perfettamente oliato e funzionante, l’11 di Kiev costituiva anche quasi per intero la nazionale sovietica che si presentò al mondiale messicano di quell’anno dove fece faville al primo turno, prima di venir estromessa dal Belgio al secondo turno in un memorabile 4-3 ai supplementari, partita nella quale realizzò una tripletta . L’exploit gli valse, tra la sorpresa generale, il pallone d’oro. Il declino fu breve,  all’Europeo in Germania di due anni dopo non riuscì a ripetersi nonostante l’URSS arrivò fino alla finale. L’avvento della perestrojka investì anche il calcio e alcuni gioielli di quella squadra si trasferirono all’ovest in cambio di milioni di dollari per i club sovietici. Belanov finì al Borussia Monchengladbach dove deluse, quindi all’ Eintracht Braunschweig in Serie B per quattro stagioni.

Josimar (Brasile), autore di tre gol al mondiale del 1986 e di prestazioni eccellenti uscì presto dal giro della Seleçao pur continuando una discreta carriera di professionista. 

1990 Salvatore Schillaci (Italia): Nell’arco di 15 mesi passò dal titolo di capocannoniere in Serie B a quello di capocannoniere ai mondiali. Un’incredibile exploit durato due stagioni in cui dopo i 23 gol di Messina viene acquistato dalla Juventus dove trova spazio in una squadra che non è più la miglio, riesce ad emergere , realizzando 18 gol. Grazie all’insistenza del capo delegazione azzurro di quell’anno, tale Giampiero Boniperti, suo pigmalione alla Juventus, viene inserito all’ultimo tra i 22 convocati. Relegato inizialmente in panchina entrò in sostituzione di Carnevale nella partita contro l’ Austria, realizzò il gol della vittoria. Continuò a segnare in ogni partita vincendo la classifica dei cannonieri e cogliendo un incredibile 2° posto al pallone d’oro. La sua forma declinò velocemente, dopo una stagione in chiaroscuro, fu ceduto all’Inter, dove rimase due stagioni senza ripetersi ai livelli pre '90. Chiuse in Giappone 4 stagioni al Jubilo Iwata con una buona media realizzativa. 

1994 Oleg Salenko (Russia), capocannoniere a USA 94 in virtù dei 5 gol realizzati tutti nella stessa partita (6-1 al Camerun), la Russia fu comunque eliminata al primo turno dopo le sconfitte contro Svezia e Brasile. La sua carriera in nazionale svanì rapidamente, finito fuori dalle grazie dell’allenatore Romantsev a cui non andava a genio la sua popolarità fu presto accantonato e quindi escluso dalla squadra. Dopo il subentro del nuovo allenatore una successione di infortuni misero definitivamente la parola fine sulla sua carriera con la maglia della Russia. 

2002 Ilhan Mansiz (Turchia),grande talento ispiratore nella formazione turca sorprendentemente terza al mondiale 2002 dove segna il gol della vittoria sul Senegal e una doppietta che affonda la Corea del Sud nella finale del 3° posto. Continua nella file del Besiktas per altre due stagioni collezionando poche presenze, seguono due anni in squadrette anonime. A 33 anni chiuso col calcio si diede al pattinaggio artistico con buoni risultati . 

Commenti

Post più popolari