ASPETTANDO IL MONDIALE: CURIOSITA' MONDIALI


Anno di mondiali. Si giocherà a novembre per evitare le calure estive del deserto arabico. Sarà l'ultimo a trentadue squadre, dal prossimo, invece di diminuire a favore della qualità sportiva, le squadre saliranno a quarantotto. Incremento del businness globale mascherato da inclusione e democrazia sportiva. Se lo ficcassero in culo.

Periodicamente qualche brano che sarà raccolto in questa rubrica 'Aspettando il mondiale'

Cominciamo leggeri con qualche curiosità triviale su cose insolite accadute o riguardanti i campionati del mondo di calcio. 

Nel 1930 tutte le partite del mondiale si giocarono nella stessa città, Montevideo, in origine erano tutte programmate nel nuovo Estadio del Centenario ma i ritardi nell’ultimazione dei lavori fecero si che le prime otto partite fossero dirottate all’Estadio Pocitos, l’impianto del Penarol (2) e al Parque Central (6), l’impianto del Nacional CF. 
Il primo gol della storia dei mondiali fu segnato al Estadio Pocitos dal francese Laurent al 19’ dell’incontro inaugurale Francia 4-1 Messico gli spettatori per la prima partita di sempre ad un mondiale furono 4444, un numero direi insolito. 
Non esistevano qualificazioni, fu un torneo ad inviti, le rinunce a partecipare furono moltissime, specialmente europee dovute ai problemi legati alla distanza. La Romania partecipò in virtù dell’intervento diretto del sovrano, Re Carol II che selezionò personalmente la squadra e trattò direttamente con loro i compensi e con i loro datori di lavoro condizioni e garanzie sul posto di lavoro da salvaguardare al rientro dalla spedizione sudamericana. 
Il Mondiale di calcio del 1930 è stato anche caratterizzato da episodi divertenti, dovuti soprattutto all’inevitabile inesperienza della nazione organizzatrice. Ad esempio, nella partita di qualificazione tra Argentina e Francia fu fischiato il termine dell’incontro all’84′ minuto. Ci furono proteste e un’invasione di campo che costrinse l’arbitro a far giocare i sei minuti restanti. 
In Argentina – Messico invece, il dischetto del calcio di rigore fu piazzato a oltre 14 metri dalla porta, invece che i regolamentari 11 metri: dei tre rigori calciati durante la gara, solo uno fu trasformato in gol. Gli arbitri dirigevano le gare in giacca e cravatta, con i calzoni alla zuava 
L'arbitro della finale, il belga Langenus, non voleva arbitrare la finale per paura di essere aggredito in conseguenza del suo operato. Accettò solo dopo che gli fu stipulata una polizza sulla vita a favore dei famigliari a spese della FIFA e dopo aver redatto testamento.
L’argentino Luis Monti perse quella finale giocando per l’Argentina, ma la vinse quattro anni dopo schierato nelle file dell’Italia. 

Nel 1938 Antibes fu sede di partite mondiale, lo stadio Fort Carrè è ancora in uso, non sorprenda più di tanto il fatto, la località era assai in voga prima dell’ultima guerra e la squadra locale era in Serie A. 
A questa edizione partecipò la squadra delle Indie Orientali Olandesi, oggi Indonesia, parteciparono in virtù della rinuncia degli USA all’ultimo momento. I costi della spedizione vennero coperti dalla Compagnia delle Indie Olandesi che sborsò la ragguardevole cifra per i tempi di 350000 franchi francesi. 

Ottorino Barassi presidente della FIGC custodì la Coppa Rimet nel 1943 infilata in una scatola di scarpe infilata sotto il letto, evitando così di farsela requisire dalle truppe tedesche inviate appositamente alla sua abitazione di Piazza Adriana a Roma per confiscarla e fonderne il contenuto. 

La coppa fu invece rubata a Londra nel 1966 durante una mostra alla vigilia dei mondiali e dopo l’arresto del maldestro ladro ritrovata casualmente dal cagnolino Pickles avvolta in un giornale sotto una siepe di un giardino in un sobborgo meridionale di Londra. La Rimet subì un secondo furto in Brasile nel 1983 e fusa dai malviventi in lingotti d’oro. 

I record di spettatori a partite del mondiale son tutti stati stabiliti nell’edizione del 1950, tutti al Maracanà e tutti per partite del Brasile: 
199.854 Brasile 1-2 Uruguay
153.000 Brasile 6-1 Spagna
142.000 Brasile 4-2 Yugoslavia
129.000 Brasile 7-1 Svezia  

I giocatori dell’ India, invitata a partecipare al torneo del 1950 si presentarono all’ingresso in campo della prima partita a piedi nudi, il loro rifiuto categorico di infilarsi le scarpe portò alla loro conseguente squalifica , non giocarono nemmeno una partita, erano stati sorteggiati nel gruppo dell’Italia. 

Il 14 luglio 1950, tutti i 22 membri della comitiva messicana vengono squalificati da parte della federazione del Messico in seguito a segnalazioni di cattiva condotta e di intemperanze compiute dai giocatori in Brasile, la punizione vuole colpire la brutta figura rimediata dai giocatori messicani sul "terreno morale". 

La semifinale del 1962 Cecoslovacchia-Yugoslavia giocata allo stadio registrò appena 5890 paganti, il dato più basso per una partita del genere. 
Romania-Perù giocata allo stadio Pocitos il 14 luglio 1930 è la partita che ha fatto registrare l’affluenza più bassa per una partita mondiale: appena 300 spettatori. 
La più alta affluenza media a partite mondiali fu registrata nel ’94 nell’edizione giocata negli USA(!) con 68891 spettatori a partita, che superò il precedente record di 50273 stabilito nell’edizione inglese del 1966. 

L’arbitro inglese Aston, protagonista negativo della gara Cile-Italia , memore del pandemonio di quella partita e di quello legato all’espulsione di Rattin in Argentina-Inghilterra del ’66, ideò l’introduzione dei cartellini gialli e rossi mentre era fermo al semaforo rosso in una strada di Londra. 

La novità fu introdotta a partire dal mondiale successivo, quello del 1970, il primo giocatore al quale venne comminato un cartellino giallo fu il georgiano Asatiani in URSS-Messico, bisognerà aspettare il mondiale del 74 per il primo cartellino rosso ad un mondiale, se lo beccò il cileno Caszley  in Germania Ovest-Cile per fallo di reazione su Berti Vogts che lo avveva appena falciato,

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