STAGIONE 2020/21: CARRELLATA EUROPEA
La vittoria dell’Inter in Serie A chiude il ciclo di nove
vittorie consecutive della Juventus, storico in Italia, eguagliato dal Bayern che si aggiudica il
suo nono Meisterschale consecutivo. Sugli scudi Robert Lewandowski che con 41
reti (29 presenze!) in Bundesliga batte il record di Gerd Muller (40) che resisteva
dal 1971/72, ed eguaglia quello di Hans Altendorff , 41, nel 1962/63 ultima stagione
prima del girone unico. Il polacco porta il suo totale con i bavaresi a 294 gol
in 329 presenze, quelli totali in carriera a 484 in 696 incontri esclusa la
nazionale. Numeri!
Retrocedono Werder e, disastrosamente, lo Schalke
04; si salva dopo spareggio contro l' Holstein Kiel il Colonia: nobiltà decaduta. Miracolosa la salvezza dell' Arminia Bielefeld. Riappare lo storico SpVgg Fürth vincitore di campionati
agli albori e con una sola presenza in Bundesliga tre anni fa. Auguri. Deludente l’Amburgo che manca il ritorno in Bundesliga per il secondo anno
consecutivo, finisce quarto a sei punti
dal Fürth
promosso a dopo non essere mai stato seriamente in lotta da febbraio in avanti.
Il Manchester City ha vinto il suo terzo campionato nelle ultime quattro stagioni. Guardiola ha un po cambiato il suo approccio, si è un po, non molto, adattato al gusto inglese, abbastanza comunque per accorgersene. Diciamo che adesso si riesce a guardare qualche partita. Il risultato di rilievo in Inghilterra comunque è la vittoria del Leicester City in FA Cup. La favola c’entra poco, anzi non c’entra per niente. Il club è proprietà di un miliardario thailandese in tutto e per tutto uguale a quelli americani, russi o arabi che infestano il calcio inglese. In ogni caso fa un po più simpatia dei summenzionati in quanto si tende a pensare che siano una provinciale, errore nel quale spesso cado anche io. Provinciale è la location non la dimensione del club. Per le volpi è la prima vittoria nell’antica competizione dopo le quattro finali perse tra il 1949 e il 1969. Miglior squadra del campionato inglese ad ogni modo è stata il Leeds del maestro Bielsa, cioè l’esatto contrario di Guardiola.
Aggiungo, per chiudere la parentesi inglese, la
promozione, via playoff, del Brentford, compagine londinese che aveva giocato cinque
campionati nella vecchia First Division a cavallo dell’ultima guerra. Un
cordiale bentornato. Spiace un po siano andati su nella prima stagione dopo
aver pensionato il vecchio e pittoresco Griffin Park nel quale avevo avuto il
piacere di assistere ad un incontro ormai una trentina d'anni fa. Uno dei tanti modi con
i quali ho buttato nel cesso troppo tempo in vita mia, va be…… Non credo
entrerò mai nel nuovo Brentford Community Stadium, nel frattempo ho aggiustato un po le priorità dove di sicuro non rientrano gli stadi
inglesi nuovi, e probabilmente neanche più quelli vecchi. Lo consiglio comunque
ai nuovi tifosi formato Ryanair, ha tutto per loro.
Sono tanti campionati europei in cui l’egemonia di un club
stà schiacciando la concorrenza, più del solito, diversi e diversamente dal
solito. Il campionato francese ad esempio deve fare i conti con una realtà
piombata su di loro come se fosse precipitata da Marte, in quanto un emiro si è
messo in testa di voler primeggiare in Europa e quindi ha scelto una città,
Parigi, un nome noto ai quattro angoli del globo, ignorando la realtà calcistica francese, stando bene alla larga dai due nomi più
prestigiosi del football transalpino, l’anonima e provinciale St. Etienne e la
problematica Marsiglia e prendendo in considerazione solo l'aspetto continentale della faccenda, ergo la Champions League. A Parigi ci sono i lustrini.
Ecco perché, quindi, la partita più importante della stagione è stata
giocata la sera di domenica 23 maggio, una settimana prima della finale di UCL.
Vincendo 2-1 ad Angers nell’ultima di campionato il Lille OSC, una squadra ben
condotta ma con un budget a disposizione, 147 milioni di euro contro i 600,
parecchio inferiore a quello dei rivali, gli onnipotenti, onnicompranti e
onnipaganti del PSG, emanazione calcistica su suolo europeo del fondo sovrano
d’investimenti qatariota, che annovera tra le sue fila i vari Neymar, Mbappe,
Di Maria e compagnia, si laurea campione di Francia. Una banda di sconosciuti
agli ordini di un corsaro marsigliese, Cristophe Galtier, artefice vero di questo
trionfo inaspettato. Li raccolse moribondi e in fondo alla classifica tre anni
fa centrando, dopo una salvezza al pelo, un clamoroso secondo posto. Ora, dopo
aver ceduto due anni fa il loro miglior giocatore e miglior goleador, Pepè,
all’Arsenal per 80 milioni e Osimehn al Napoli l’estate scorsa per altri 80,
sostituiti con il trentacinquenne mestierante turco Burak Yilmaz e il ventenne canadese di belle speranze David, vincono addirittura il campionato. Napoli e Arsenal nel mentre finiscono
rispettivamente quinto e ottavo, il primo fuori dalla Champions League, i
secondi fuori da qualsiasi competizione internazionale. Brera li chiamava
ricchi scemi, è ancora vero. Adesso il portiere è già stato ceduto al Milan,
Galtier sembra sul piede di partenza……vinceranno la Champions? Dubito. Ad ogni
modo squadra dell’anno. Ottimo terzo il Monaco che era stato l’ultimo a fregare
i parigini.
Penisola iberica:
torna alla vittoria in campionato il glorioso Sporting Clube do Portugal,
meglio conosciuto come Sporting Lisbona, un mio vecchio pallino. Si tratta del loro
diciannovesimo titolo, non vincevano dal 2002: 19 anni, manco mi ero accorto
che era passato così tanto tempo. E’ una vittoria di valore, che spezza il
duopolio Benfica-Porto e restituisce al vertice un club salvato sull’orlo della
bancarotta da un presidente prima salvatore e poi protagonista di lotte interne
al board, quindi cacciato dai membri del club dopo assemblea straordinaria. Pare fosse anche dietro l’organizzazione
dell’aggressione da parte di una cinquantina di ultras ai giocatori all’interno
del centro di allenamento. Rifondato partendo dal settore giovanile, lo
Sporting è riuscito quest’anno a vincere il titolo con una rosa tra le più
giovani del campionato e quella che comprende meno stranieri. Ricordiamoci che
il campionato portoghese ormai da almeno un quindicennio fa da trampolino di
lancio, tramite Porto e Benfica principalmente ma anche altri club, per
giocatori sia indigeni ma soprattutto brasiliani o africani che vengono
prelevati a poco prezzo nei paesi d’origine, testati e messi in luce per poi
essere rivenduti a peso d’oro ai club europei più ricchi. Modern football.
Diciamo che lo Sporting si è opposto a questo modello, magari solo
parzialmente, ed è riuscito a farlo vincendo. Sicuramente prima o poi anche
loro venderanno i più promettenti, non mi dispiacerebbe nel frattempo leggere
il lor nome scritto due o tre volte di fila nell’ albo d’oro. Un bravi anche allo Sporting Braga che vince la Coppa del Portogallo rifilando un 2-0 al grande Benfica in finale.
L’Atletico Madrid ha vinto il campionato spagnolo, sette
anni dopo l’ultima vittoria. Stagione anomala in spagna, con le due grandi
tradizionali che non riescono ad ingranare e si trovano a dover cancellare partite causa
covid. La prima fuggitiva stagionale era stata la Real Sociedad, ripresa dopo
dieci giornate dall’ Atletico che è rimasto poi sempre davanti complice le
titubanze del solito duo e resistendo all’ assalto in extremis del Real.
Chiudono con due punti di vantaggio 86 a 84. La vittoria dell’ Atletico Madrid
ha poco a che vedere con quella del Lille, ma anche con quella dello Sporting, E’
un club identico per impostazione alle altre due rivali,
nuovo stadio megagalattico, ingaggi megagalattici tipo Joao Felix dal Benfica
per 120 milioni, più altri 6 all’agente, più l’ingaggio al giocatore.
Fondamentale per la vittoria Luis Suarez, 6 milioni al Barcellona dopo il
pastrocchio di Perugia e 21 gol, parecchi decisivi per una squadra che fa della
difesa e della basaltica forza di volontà la sua vera e propria forza. Come sempre
finchè ci sarà Simeone seduto in panchina. Da guardare in tele, in uno stadio
vuoto se non si è tifosi non proprio il massimo. Singolare la vicenda dell' Athletic Club (e della stagione spagnola) che si trova a disputare due finali di Copa del Rey nel giro di una settimana, quella dell'anno scorso e quella di quest'anno, e le perde tutte e due.
Fine di un dominio incontrastato lungo nove anni anche in
Scozia dove i Rangers, magistralmente architettati e diretti dal sorprendente
Steve Gerrard spodestano il Celtic. La voglia di campionato tira però un brutto
scherzo agli uomini di Ibrox che finiscono inopinatamente fuori dalla Coppa di
Scozia ai quarti per mano del St. Johnstone. Ed è proprio il St. Johnstone la
rivelazione stagionale con la doppia affermazione in Coppa di Scozia e in Coppa
di Lega, impresa fin qui riuscita solo a tre squadre e senz’altro degna di nota.
L’ Heart of Midlothian vince la seconda divisione e torna in SPL, e meno male! Retrocede
il Kilmarnock dopo 28 anni e una doppia sconfitta nello spareggio contro la 2°
della seconda divisione, il Dundee che torna in prima divisione dopo tre
stagioni. Il caro vecchio Queen’s Park ha vinto la quarta serie ed è promosso
in terza.
Ieri sera finale di Champions League, avevo visto l’andata
della semifinale di CL Real Madrid-Chelsea: sorprendente, mi ero fatto un’idea…
infatti ha vinto il Chelsea, con merito,
nettamente: più quadrato, più focalizzato, più feroce. I tikitakas hanno
pressato forte 5/10 minuti poi il Chelsea che li aveva invitati avanti ha
cominciato a colpirli di rimessa. Tre occasioni buttate alle ortiche dallo
scarso Werner, un vero bidone, prima del
lancio di Mount, la cosa migliore dell’intero incontro, che imbecca Havertz il quale controlla, scarta il portiere e mette dentro. Molto bene anche James. Male il
City che era strafavorito e ovunque glorificato al pari di Guardiola per il
quale era già cominciato il processo di beatificazione. Il ‘sommo’ sbaglia
formazione regalando due uomini agli avversari (in realtà uno solo in quanto il
Chelsea aveva Werner in campo e Abraham in tribuna): l’indisponente Sterling a
sinistra e Bernardo Silva al posto di Fernandinho (o Rodrì). Ngolo Kantè, che
già non aveva bisogno di favori, ringrazia risultando il migliore in campo.
Di fronte a lui (Guardiola) stava il monacale Tuchel, un calvinista del
calcio; gioca pratico, pressa alto e difende ruvido e soprattutto istruisce i
suoi sul tenere sempre bene gli occhi aperti così da poter infilare, avanzando, la palla
nel corridoio migliore. Lo aveva già battuto due volte dal suo arrivo a Londra,
in campionato e nella semifinale di FA Cup, una partita secca che avrebbe dovuto
far suonare qualche campanellino nella testa di Guardiola che invece pensa di
essere dio, perché quasi tutto il mondo glielo dice, e non mette neppure il
centravanti, e schiera De Bruyne in quella posizione, togliendogli lo spazio vitale per regia ed inserimenti e togliendolo dalla posizione di chi imbecca gli altri per metterlo in quella in cui si viene imbeccati.
Il primo tempo è stato decente, il secondo palloso. Me è stato bello
vedere la squadra del miglior-allenatore-di-tutti-i-tempi, disperata, cercare
di trovare il pareggio con rimesse laterali lunghissime stile Chelsea-Leeds ’70, o come uno Stoke City qualsiasi. Calcisticamente son gioie intime.
In settimana il Viilareal aveva colto un successo storico
vincendo, seppur ai rigori, l’ Europa League contro il Manchester United,
squadra dalla scadente personalità e qualche limite tecnico ma che è pur sempre arrivata seconda in PL. I gialli allungano la striscia di squadre spagnole vincenti
in UEL, dieci nelle ultime quindici disputate. Li allena Emery (che vince per
la terza o quarta volta la EL) che con zero budget riesce dove non era riuscito
con l’Arsenal dal budget milionario. Se solo i tifosi inglesi realizzassero
quale presa per il culo a pagamento gli affaristi del pallone stanno loro
rifilando. Ma se lo meritano, sono una manica di coglioni. Partita tutt’altro
che indimenticabile e non altezza di certe sfide dei turni precedenti.
Altrove
Il Ludogorets fa meglio di Bayern, Juve e Celtic e vince il
suo decimo campionato bulgaro consecutivo. Il Red Bull Salzburg vince il suo
ottavo campionato austriaco consecutivo, quindicesimo della serie. In Svizzera
lo Young Boys si aggiudica il suo quindicesimo titolo nazionale, quarto
consecutivo succedendo al Basilea come squadra elvetica egemone e ora a metà
del cammino per cercare di emulare i rivali che si erano fermati, prima del
loro primo successo, a quota otto. Il Grasshopper, la squadra elvetica più titolata, ha vinto la seconda serie e
ritorna in prima serie dopo due stagioni. Mai mi sarei aspettato di vederli
così in basso.
Il Bruges vince il suo 17mo campionato belga, terzo nelle
ultime quattro stagioni. La vera notizia in Belgio però, è che l’ Union St.
Gilloise, undici campionati vinti tra il 1904 e il 1935, una delle squadre dal
passato più glorioso del panorama belga ritorna in Prima Divisione, dalla quale
era retrocessa nel 1973. Un caloroso bentornati, mi auguro ci restino a lungo
al posto di tutte quelle squadre che fondendosi di continuo e opportunamente
tra loro si garantiscono sempre un posto nella massima serie. Il Belgio e le
fusioni, un problema, nonché un fastidio.
In Olanda vince l’Ajax con largo scarto e anticipo, 16 punti
al PSV. Vince anche la coppa d'Olanda e fa double.Terzo il consolidato AZ Alkmaar che l’anno scorso quando sospesero il
campionato alla 26ma giornata era primo a pari merito con l’Ajax.
Il Teuta Durazzo si aggiudica il suo secondo campionato
albanese (il primo nel '93), uno dei campionati con il nome migliore: Kategoria
Superiore. Vince alla differenza reti contro il Vllaznia Scutari.
Forte anche il dominio dello Slavia Praga sul campionato
ceco. Ha vinto gli ultimi tre su quattro, quest’ultimo con 12 punti in più dei
tradizionali rivali cittadini dello Sparta. Ha vinto anche la coppa nazionale
battendo in finale il Viktoria Plzen 1-0. La squadra ha inoltre acquisito un
discreto spessore internazionale che l’ha portata ai quarti di finale di Europa
League e l’anno scorso alla fase a gironi di Champions dove colse un gran bel
pari a S.Siro.
Tutto regolare in Ungheria dove il Ferencvaros ribadisce la
sua superiorità vincendo il suo trentaduesimo campionato, terzo consecutivo, 20
i punti di distacco sulla seconda classificata, la Puskas Academy del presidente
Orbán.
Sarà contento, ora darà l’assalto al primo posto, seguirò con attenzione per
vedere cosa riuscirà a combinare. Plauso comunque per il suo piano decennale
per il rilancio del calcio ungherese ormai giunto a compimento con unica
macchia il nuovo stadio del MTK. L'Ujpest vince la Magyar Kupa, fa sempre piacere vedere il loro nome scritto da qualche parte. Gradito ritorno dell' antico III Keruleti in II Divisione.
In Polonia non mi ero accorto che era arrivato in serie A lo
Stal Mielec, che vinse due campionati negli anni ’70 ai tempi del grande
Szarmach. Si salva appena, credo grazie all'allargamento del campionato. Lo scudetto è andato al
Legia Varsavia. Il KS Krakow, già vincitore di cinque campionati nell'epoca pre bellica, si aggiudica la sua prima coppa nazionale., bravi
Conferme anche in
Grecia per l’Olimpiakos che vince il suo 46mo titolo, staccatissimo l’ Aris
Salonicco secondo. Dal 1996/97 ha vinto 21 dei 25 campionati greci disputati.
In Turchia Besiktas e Galatasaray chiudono appaiati a 84 punti, vincono i primi
per una differenza reti maggiore di un gol. Immagiono la tensione.
Ex-Jugoslavia: la Crvena Zvezda fa 108 punti in campionato,
imbattuta: 35 vittorie e 3 pareggi; 114 gol fatti e 20 subiti, batte il Partizan ai rigori in finale e fa il double vincendo anche la Coppa Serba. In Croazia
sempre Dinamo Zagreb, in Bosnia bella vittoria del Borac Banja-Luka che fa due
punti in più del favorito Sarajevo.
A livello individuale favolosi i 41 gol di Lewandowski e
record, niente male neanche Giakoumakis capocannoniere in Olanda col VVV
retrocesso. I migliori cannonieri sono stati:
Robert Lewandowski (Bayern) 41
Paul Onuachu (Genk) 33
Messi (Barcellona) 30
Cristiano Ronaldo (Juventus) 29
Andrè Silva (Eintracht Frankfurt) 28
Kylian Mbappè (PSG) 27
Erling Haaland (Borussia Dortmund) 27
Giōrgos Giakoumakīs (VVV Venlo) 26
Il tutto in stadi completamente vuoti.
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