Maggio '19 - Entrecasteaux
Tante,troppe, le sciagure che questa merda di coronavirus ha causato e sta tutt'ora causando ovunque. Altre, troppe, purtroppo, seguiranno.
Tra gli aspetti meno urgenti, ma comunque abbastanza sentito tra i praticanti, c'è stata e c'è la sospensione indeterminata di tutte le attività legate agli sport di squadra.
Un' anno fa in questo stesso weekend il vecchio Idle Cricket Club celebrò l' imminenza dell'estate con la trasferta di Entrecasteaux, Provenza.
Non esattamente il successo di due anni prima, ma ugualmente leggendario.
Non esattamente il successo di due anni prima, ma ugualmente leggendario.
A ricordo dell'anniversario, nell' impossibilità di poter praticare qualsiasivoglia forma dell'amato gioco per questa stagione corrente 2020, di seguito un ricordo di quelle due giornate francesi.
L’auto presidenziale pronta a partire è lì posteggiata.
Binasco, venerdì dopo pranzo.
Ad attenderci due dei quattro presidenti, Joe e John.
Terminate le complicate operazioni di carico del bagaglio, sempre troppo
ingombrante e appesantito dalla spesa, ci mettiamo in marcia destinazione Entrecasteaux,
prima trasferta per la stagione 2019.
Buon umore a palate e un gran piacere nel ritrovarsi. Il
viaggio, lungo, scorre piacevolmente, grazie a Joe e alla sua ammiraglia e nonostante la birra
calda e il tamarro turco-tarro-tedesco che ci scassa l’anima in autostrada tra
Ovada e Monte Carlo.
Entrecasteaux ci accoglie, bella e sonnolenta, venerdì sera,
poca gente in giro. Puntiamo al Cafè du Cours dove becchiamo Lenny, manco farlo
apposta, che ci fa compagnia per un paio di giri di Pastis, tanto per calarci
nella parte.
Ne scaturisce un’ottima serata, la carbonara fa da traino a
chiacchiere sparse, a vanvera, deliri su
calcio e cricket. Volano bottiglie di rosso, di bianco, qualche birra e
insensatezze sesquipedali sulla formazione per l’indomani, grande musica in
sottofondo. Dai Ramones al James
Taylor Quartet, dai Blur agli Oasis passando per Lotuseaters,The Chills, Bad
Manners, The The, Madness, Damned e Clash; Joe
pesca un inarrivabile Dukes of Stratosphere. Troppe sigarette.
L’ indomani arriva e
presenta il conto della nottata. Facce non proprio sveglie,teste pesanti,
bocche impastate, stomaci violentati.
Due cafè au lait a cranio risistemano gli
equilibri intestinali poi, non senza qualche difficoltà, guadagnamo il campo.
Nel frattempo si palesa Sir Robert dopo giorni di vagabondaggio oltralpe.
Quindi è il turno di Fabio e dei suoi due rinforzi, Amir e Ahmed.
Joe vince il toss e andiamo in battuta, è un ecatombe.
Cadono John (2), Hans (4, ma stava
giocando bene), Umair (5) e Sunil (2),prima del decimo over ci ritroviamo
decimati, lo scoreboard indica un' allarmante 29/5, entra Alberto. Sopravvive i primi due
assalti a occhio con qualche difficoltà a stabilizzare la visuale del pitch che
ora è in piano, ora balla, ora sembra piegato obliquamente sul lato.
Neanche il
tempo di raccapezzarsi ed è Sunny ad uscire (9), dinamica poco chiara ma sfiga
senz’altro gigante. Peccato sembrava in palla.
Si presenta al crease Amir. Robert umpiring at square leg,
raccomanda ad Alberto di dire al nuovo entrato che c’è un sacco di tempo.
Amir
recepisce il messaggio e comincia pian piano a costruire ciò che sarà un
(inutile) innings perfetto. Alla fine per lui saranno 87 i runs (eliminato a
due palle dalla fine), una partnership di 97 con Alberto, che ne metterà
insieme 14 faticose ma volute.
Fabio e Ahmed racimolano un 7 a testa contribuendo a raggiungere quota 165. Non molto, ma visto come si era messa almeno abbiamo qualcosa da difendere.
Fabio e Ahmed racimolano un 7 a testa contribuendo a raggiungere quota 165. Non molto, ma visto come si era messa almeno abbiamo qualcosa da difendere.
Umpire Maurice mi dice che è un buon punteggio per questo
campo. Dipende per chi, mi dico tra me e me; infatti il secondo innings è una via crucis.
L’apertura francese Brad, neozelandese e già nostro eversore
al sabato due anni fa, ci castiga senza pietà, coadiuvato prima da Andy, che
picchia violentemente un sei e tre quattro clamorosi sul long-off che non
ricordavo fosse in grado di fare, prima di cadere, su una di queste incredibili
legnate, per un’altrettanto incredibile
catch preso da Amir sul long-off boundary.
Vishnu completa l’opera, pure colpito allo zigomo da un bouncer di
Amir nel mentre, si riprende, mette il casco e ricomincia a legnare.e i padroni di casa raggiungono i 171 con ancora 6 over a disposizione. Sconfitta
per 9 wicket, forse un po troppo severa, ma soluzioni al lancio per Brad, oggi,
davvero non ne abbiamo.
Il dopopartita al campo è rapido, esaurite le strette di mano e la prima birretta di rito ci si accomiata.
Robert prima di separarci
dispensa la sua eucarestia, la serata sarà un delirio.
Prevista una spaghettata con bottarga chez nous, courtesy of
Fabio. Noi ci si reca a Selernes per un aperitif dai contorni pulpfictioneschi.
Grazie all’infallibile fiuto dell’inglese finiamo nel bar
dei vecc di Salernes dove l’oste è un mega patito del pallone, tifoso dello
Stade Reims del quale è stato calciatore, seconda squadra, ai tempi d’oro.
Ha
giocato con Jonquet e qualche altro, ha conosciuto e si è allenato con Kopa e
Marche. Purtroppo il livello del mio francese è pari a quello del mio fast-bowling e la
conversazione non decolla mentre in testa monta il delirio.
Robert invece
conversa come se fosse dalla Dina a Rongio, uomo di mondo.
Un tremendo temporale
prima di cena rovescia secchiate d’acqua, fa saltare la corrente, la
connessione web e non lascia presagire niente di buono per l’indomani.
La cena riesce buona e parecchio divertente, ci limitiamo
rispetto alla sera prima, complice il fatto che nessuno ha più sigarette.
L’eucaristia
comunque prosegue i suoi effetti: loquacità, aneddoti, battute e risate e un po
di musica.
Al termine bridge-pissing e spaghetti-fucking-cricket by Sir Robert
mentre Joe, sfinito, è sprofondato sul divano.
Domenica mattina, cafè au lait e croissant seduti al bar,
comincia a piovere. Giunti al campo Sunny e Sunil ci ragguagliano sulla loro
serata biscottata. Risate.
Risate che finiscono presto mentre la pioggia aumenta
d’intensità e la partita viene annullata.
Dopo i saluti e un ultimo drink ripartiamo per l’ Italia.
Divertente, molto. Si poteva giocare di più, peccato. Compagnia ineguagliabile,
come sempre.
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